La CantinaCentumbrie
La Cantina
Il luogo del riposo del nostro vino dove le pratiche di vinificazione sono principalmente manuali. Le attrezzature da cantina sono state scelte con l’obiettivo di supportare il lavoro dell’uomo senza aggredire la materia.
CONCEPIAMO IL VINO COME MATERIA PREZIOSA, RACCONTO VERO DI TERRITORIO E NUTRIMENTO DI SPIRITO E CORPO. CERCHIAMO DI REALIZZARE VINI BUONI, SANI, RISPETTOSI DELLA NATURA E DEI SUOI PROCESSI CHE SIANO ESPRESSIONE DI ANNATA, DI TERRA, DI MANI E DI AMOREVOLE CURA.
Quasi 4 ettari di vite di cui circa il 30% di nuovi impianti. La maggior parte dei vigneti Cm Centumbrie sono recupero di vigna vecchia, di varietà miste ma autoctone del territorio. Gli appezzamenti sono tra le colline del lago Trasimeno ad un’altitudine che varia tra 250 e i 400 mt. I terreni sono per lo più argillosi. Le pratiche agricole seguono i dettami dell’agricoltura biologica, del rispetto per la terra e del buon senso. Eventuali interventi sono per lo più a base di zolfo e/o rame, ridotti al minimo e gestiti secondo sapienza. I sistemi di allevamento delle piante sono prevalentemente guyot e cordone speronato. La raccolta e la selezione dei frutti è manuale, la vinificazione artigianale e senza l’utilizzo di coadiuvanti chimici. Produciamo vini naturali, senza aggiunta di solforosa, con fermentazione spontanea, lieviti indigeni e nessun controllo delle temperature. Amiamo la sostanza e per questo non filtriamo.
“L’idea è quella di disegnare vini che assomigliano al luogo di provenienza e che trovano nel cibo una fonte di conforto importante. Raccontano un territorio profondo, complesso ma mai spigoloso … non sono vini metropolitani, si portano dietro la campagna, l’agricoltura e il lavoro. C’è dentro l’importanza della dignità. Non sono vini scherzosi da bistrot parigino, non è quel tipo di racconto che vogliono dare, ma piuttosto una memoria di vino da tavola contadino, buono, pieno, sincero e ricco di sfumature come la terra da dove arrivano.”
I VINI PERDO LA TESTA DELLA CANTINA LIBERA LEPRE CM CENTUMBRIE
Il terreno dove sorge la nostra cantina un tempo era un allevamento di lepri. Appena acquistato abbiamo lasciato in libertà tutti gli animali allevati e ribattezzato il luogo in Podere Libera Lepre. La produzione vinicola inizia con la volontà di realizzare una piccola partita di vino dolce per l’azienda. La frutta rigogliosa delle piante, la passione per il vino, l’impaziente attesa per l’assaggio del Vin Santo, ancora a riposo, e la stima per il vignaiolo che ci guida in questo percorso ci hanno spinto a realizzare anche altri vini. Al primo assaggio ci hanno fatto subito “perdere la testa” e così abbiamo deciso di etichettare.
PERDO LA TESTA BIANCO FRIZZANTE
Trebbiano, Malvasia e Garganega
Bolle ancestrali da uve diraspate, pigiate e messe nel torchio verticale senza contatto con le bucce. Inoculate con mosto in primavera e subito imbottigliate. E’ uno dei nostri rifermentati in bottiglia, nato con l’idea di offrire un vino saporito, brioso, per una bevuta semplice e spensierata. Presente l’inevitabile spalla acida, tipica per la tipologia di vino, ma ben gestita dalle sapidità tipiche delle uve di questa nostra terra umbra. Si abbina bene con pasti semplici, non troppo elaborati.
PERDO LA TESTA BIANCO FERMO
Grechetto e pochissima Malvasia
Un grechetto fermentato in legno. Grappolo intero, fermentazione alcolica in tonneau da 500 litri a tini aperti, pressato a fine fermentazione e affinato in acciaio. Un vino “sperimentale” che tenta di raccontare tutte le potenzialità del Grechetto, vitigno a bacca bianca più diffuso e importante della nostra regione. Ne è uscito un vino importante, diretto, deciso e saporito ma comunque dal carattere molto umbro, terroso e iodato. La fermentazione in legno lo rende non banale negli abbinamenti: è un vino da cortile che eccelle con le carni bianche ma sposa bene anche consistenze come quelle del pesce di lago.
PERDO LA TESTA ROSATO
Merlot e Cabernet
Uve pigiate e diraspate senza contatto con le bucce e direttamente messe a fermentare. E’ un vino molto tecnico, basato sulla vinificazione in bianco delle nostre varietà di uve rosse, che nasce dalla volontà di esaltare aspetti di leggerezza nel liquido di frutti di una terra “calda”. Un progetto in controtendenza che cerca di produrre in modo naturale un vino saporito e piacevole utilizzando varietà come il Merlot e il Cabernet. Al palato questo vino è tagliente, asciutto ma profondo perché legato ad un Merlot raccolto abbastanza maturo. L'affinamento avviene in acciaio ed è un vino che si adatta bene a vari pasti.
PERDO LA TESTA ROSÉ FRIZZANTE
Merlot, Cabernet, Trebbiano e Malvasia
Rifermentato in bottiglia con metodo ancestrale, quindi senza sboccatura. Uve rosse vinificate in rosa e uve bianche, lavorate separatamente, unite in inverno per poi compiere la seconda fermentazione in bottiglia. E’ un vino “glu glu” semplice, gustoso e leggero ma con una buona pienezza dovuta alle uve rosse. Ottimo con piatti dai sapori non troppo decisi ma si permette, per suo carattere umbro, di abbinarsi bene anche al gusto più corposo di alcuni formaggi e salumi. Un vino che durante la masticazione ha bisongo di incontrare fibra quindi benissimo con le verdure e con consistenze grasse ma delicate come il pesce di lago.
PERDO LA TESTA ROSSO
Sangiovese e pochissimo Merlot
Uve lavorate a grappolo intero, solo leggermente pigiate con i piedi, messe nei tini e fatte fermentare fino all’esaurimento degli zuccheri. Terminata la fermentazione la massa viene pressata con torchio verticale e fatta affinare in acciaio fino all’imbottigliamento. Questo vino vuole essere semplicemente un rosso territoriale: il blend Sangiovese e Merlot è classico della nostra zona, il Sangiovese viene da sempre tagliato col Merlot per ammorbidire l’ossatura scheletrica e nervosa. Per sua tipologia, al naso non risulta particolarmente profumato ma all’assaggio esplode un vino gustoso, croccante, saporito e morbido, grazie alla componente glicerica data dall’utilizzo del grappolo intero. E’ un rosso da bere in maniera abbastanza spensierata e, in quanto vino territoriale, trova la sua massima espressione in abbinamento con la carne di maiale.